Le disfunzioni aziendali: aspetti definitori.
Le disfunzioni aziendali derivano dalla costante esigenza di armonizzare reciprocamente e nella maniera relativamente più conveniente le componenti interne del sistema aziendale e queste con le variabili del sistema ambientale. I continui mutamenti provocati dal dinamismo dell’ambiente generale e delle stesse componenti interne del sistema aziendale, nonché gli errori connessi nella programmazione e nell’attuazione della gestione, possono determinare un’interruzione dei nessi di correlazione e di coordinamento che regolano detta armonia e coesione. Esempi di disfunzioni aziendali caratterizzate dalla rottura dei rapporti di coerenza e compatibilità, si possono verificare nel sottosistema degli obiettivi di un’azienda che non ha saputo combinare in modo coordinato e coerente i proprio obiettivi di tipo economici, con quelli di tipo competitivo e sociali. Ulteriori disfunzioni possono verificarsi quando nell’ambito delle scelte non si riesca a conseguire la necessaria coerenza fra quelle inerenti alla gamma dei prodotti, quelle relative ai segmenti di mercato e quelle che riguardano le tecnologie produttive da utilizzare; ovvero quando queste scelte, se pur coerenti reciprocamente, non risultano compatibili con quelle di tipo finanziario, o con gli obiettivi strategici che l’azienda si pone, o infine col tipo di posizionamento sociale e culturale che contraddistingue l’azienda nell’ambiente in cui opera. Le disfunzioni descritte finora appartengono al cosiddetto momento progettuale; ma che il momento attuativo può essere occasione di una svariata gamma di disfunzioni. Ci si riferisce ad eventuali incompatibilità fra obiettivi operativi, o fra la struttura finanziaria e produttiva, ovvero fra i flussi in uscita da quest’ultima e la struttura commerciale, ovvero ancora fra processi finanziari e processi d’investimento. Esempi di disfunzioni derivanti dalla rottura dei rapporti di congruenza possono riscontrarsi quando gli obiettivi aziendali non risultano correttamente tarati in rapporto al mercato ed alla posizione competitiva dell’azienda stessa, nonché alle potenzialità di crescita di cui dispone. Ulteriori esempi di disfunzioni di questo tipo possono riscontrarsi fra flussi di acquisto e flussi di scarico del magazzino, o fra flussi di vendite e flussi finanziari derivanti dall’incasso delle vendite; ovvero fra processi di trasformazione e processi di collocamento dei prodotti. La rottura dei rapporti di convenienza economica fa, invece, riferimento al sostenimento dei costi ed al conseguimento dei ricavi e può riscontrarsi quando i risultati economici della gestione non consentono la remunerazione attesa di tutti i fattori che hanno contribuito alla combinazione produttiva, ossia quando questi risultai non danno sufficiente garanzia di durata per un intervallo temporale soddisfacente. Nell’illustrare la configurazione strutturale dei nessi di correlazione e coordinamento che regolano il funzionamento del sistema aziendale abbiamo fatto riferimento a un doppio sistema di relazioni:
– un sistema di relazioni costituito dai nessi di correlazione e coordinamento che collegano reciprocamente i sottosistemi aziendali e le componenti in cui si articolano; questo sistema di relazioni può definito come interno, in quanto sussiste all’interno del sistema aziendale;
– un ulteriore sistema di relazioni costituito dai nessi di correlazione e coordinamento che collegano il sistema aziendale globalmente considerato ed i suoi singoli sottosistemi, all’ambiente esterno in cui l’azienda opera; questo sistema di relazioni può essere definito come esterno, in quando sussiste fra l’azienda e ciò che c’è fuori di essa.
In relazione ai due sistemi anzidetti risulta possibile distinguere le disfunzioni aziendali in due fondamentali categorie, a seconda che l’interruzione dei nessi di correlazione e coordinamento si sono verificati nel primo o nel secondo sistema. Pertanto ci sono disfunzioni da inefficienza, quando l’interruzione dei nessi di correlazione e coordinamento è avvenuta all’interno del primo sistema di relazioni, quello definito interno; e disfunzioni da rigidità, quando l’interruzione dei nessi di correlazione e coordinamento è avvenuta nel sistema di relazioni definito esterno.
Relativamente al primo tipo di disfunzioni, il termine inefficienza è utilizzato in senso lato, riconducendo a tale termine una qualche perturbazione prodottasi all’interno del sistema aziendale, per la quale il funzionamento del sistema stesso risulta in qualche misura interrotto o carente. Per quanto riguarda il secondo tipo di disfunzioni, il termine rigidità si riferisce all’imperfetta capacità, insita in qualsiasi azienda, di aderire costantemente all’ambiente esterno in cui opera, adeguandosi ad esso senza ritardi temporali e perdite economiche. Ѐ possibile affermare che a queste due categorie fondamentali possa essere ricondotto qualsiasi tipo di disfunzione aziendale.
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