Via libera al DEF.

IL consiglio dei ministri ha dato il via libera al Documento di Economia e Finanza 2019. Le linee guida sono le seguenti:

  • La previsione di crescita tendenziale è stata ridotta allo 0,1% per l’anno in corso, in un contesto di debolezza economica internazionale che il Governo ha fronteggiato mettendo in campo due pacchetti di misure di sostegno agli investimenti (il dl crescita e il dl sblocca cantieri) che dovrebbero portare ad una crescita aggiuntiva di 0,1 punti percentuali, fissando così il livello di Pil programmatico allo 0,2%, che salirebbe allo 0,8% nei tre anni successivi.

  • Con la riduzione di spesa già prevista e alla solidità dell’impianto della Legge di Bilancio, il deficit di quest’anno dovrebbe attestarsi al 2,4% del PIL, sia nel quadro programmatico che in quello tendenziale, per poi avviare un percorso di graduale riduzione che dovrebbe portarlo all’1,5% nel 2022. Il deficit strutturale scenderebbe dall’1,6% del PIL di quest’anno allo 0,8% nel 2022, convergendo verso il pareggio strutturale. E’ prevista una salita del rapporto debito/PIL, già moderatamente aumentato lo scorso anno, anche nel 2019, mentre per i prossimi anni resta l’obiettivo di una significativa riduzione, con il debito sotto il 130% del PIL nel 2022.

  • Spinta sul fronte degli investimenti che li porterebbe dall’1,9% del Pil del 2018 al 2,5% del Pil nel

2022.

  • Introduzione di un salario minimo orario per chi non rientra nella contrattazione collettiva alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, dalla predisposizione di strategie nazionali per la diffusione della banda larga e del 5G. Nel programma rientrano il rilancio della politica industriale, anche attraverso lo stimolo alla mobilità sostenibile, le semplificazioni amministrative e l’aumento dell’efficienza della giustizia.

  • In campo fiscale, si completerà la riforma delle imposte sui redditi in chiave flat tax, incidendo in particolare sull’imposizione a carico dei ceti medi, mentre si proseguirà negli interventi di sostegno alle famiglie ed alla natalità.

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