Il sistema delle condizioni di equilibrio.
Nel concetto di azienda, sono incluse tutte le unità economiche costituenti un autonomo sistema, i cui caratteri distintivi, vanno ricercati nell’essere il sistema di un più ampio sistema economico generale. L’esistenza dell’azienda viene accolta come unità intermedia tra l’individuo e la società e le classi di aziende quali unità di produzione e di consumo. Si perviene al carattere unitario del sistema azienda, da cui deriva la definizione di economia aziendale, come scienza che ricerca le leggi delle condizioni di equilibrio, e che ricerca le leggi nel rispetto delle quali, dette condizioni, vengono mantenute, migliorate e ripristinate. L’economia aziendale viene così a costituire il fondamento di tutti i rami speciali dell’azienda, occupandosi dell’esame e dell’analisi di tutti i sistemi e subsistemi finora descritti. Dalla concezione sistemica dell’azienda e dallo studio del sistema operativo, traggono origine i principi applicabili a tutte le realtà aziendali. Il primo principio è quello delle condizioni dell’equilibrio prospettico che detta le condizioni economiche, finanziarie, monetarie e patrimoniali, da verificarsi nella loro integrazione e da studiare per istituire l’azienda, farla funzionare e cessare, se vengono meno dette condizioni. Da qui la costruzione amaduzziana della teoria dell’equilibrio, la quale con riferimento all’osservazione delle concrete manifestazioni aziendali, effettua la distinzione tra equilibrio oggettivo e equilibrio soggettivo. Il primo presuppone il raggiungimento di una quantità minima di reddito che permetta l’iniziale avvio di un processo economico e il successivo ampliamento; il secondo è quello giudicato equo secondo la soggettività del soggetto aziendale. L’impianto di un’azienda presuppone, nei primi tempi, il ritorno monetario di tutti gli investimenti effettuati, e una minima quantità di profitto, dopo aver coperto tutti i costi, compresi gli oneri figurativi; tale equilibrio è considerato equo sulla base della discrezionalità del soggetto giudicante.
Da ciò discende che le condizioni di equilibrio, con riferimento al sistema produttivo, non fanno riferimento a una situazione statica, ma bensì vanno continuamente verificate in funzione di dati previsivi, finalizzati al mantenimento, miglioramento e ripristino di tali condizioni. La teoria dell’equilibrio, secondo l’imposizione amaduzziana, può essere così sintetizzata: le condizioni sono sempre previsioni di andamenti futuri e variabili, riferite a periodi di tempo la cui ampiezza minima dipenderà dalla natura delle condizioni stesse. Nello svolgimento del tempo, occorre esaminare in quale modo le variazioni di dati delle condizioni vengono captate dall’impresa. Si tratterà di mantenere l’equilibrio, quando le variazioni sono tali da consigliare una gestione che miri a compensare influenze opposte o a ottenere momenti favorevoli per migliorare le posizioni raggiunte; si tratterà invece di ripristino di equilibrio quando le variazioni non danneggino in modo irreparabile l’equilibrio nelle condizioni fondamentali.
Nel sistema azienda, la definizione di situazioni ottimali deriva da considerazioni favorevoli emergenti dal funzionamento di singoli settori del sistema e dalla ricomposizione degli stessi in un quadro unitario. Lo stato di equilibrio del sistema è, in altri termini, la risultante dell’integrazione delle condizioni particolari di singoli settori, riunibili nel concetto di equilibrio generale, con possibilità di verifica degli equilibri settoriali, laddove possono verificarsi disfunzioni di tipo compensativo. Lo studio dell’equilibrio generale si articola, pertanto, nell’analisi degli equilibri particolari che lo compongono, i quali possono essere ricercati tra le singole parti del sistema. La specificazione degli equilibri particolari riferibili agli aspetti economici, finanziari, monetari e patrimoniali della complessa gestione aziendale conduce all’indagine del subsistema operativo, mediante gli strumenti messi a disposizione del subsistema informativo. Il subsistema operativo ha bisogno di un flusso continuo di dati e di informazioni fra loro connessi in funzione dell’obiettivo da perseguire; a ciò provvede, in parte, il subsistema informativo, definito anche subsistema del controllo, la cui progettazione riguarda la comprensione e la realizzazione di flussi di informazione finalizzate a rendere le decisioni più rispondenti ai principi di economicità. Il subsistema operativo è dato dall’integrazione del subsistema organizzativo con quello gestionale, laddove, nell’ambito del primo, si tende ad individuare una serie di elementi, quali la convenienza economica a istituire il sistema azienda e a farlo eventualmente cessare, la localizzazione interna ed esterna, la veste giuridica da scegliere, la dimensione ottimale da assegnare, il dinamico assetto organizzativo; con il secondo si analizzano, invece, le operazioni definenti la gestione economica, quella finanziaria e quella patrimoniale. I due rami, organizzativo e gestionale, componenti il subsistema operativo, sono tra di loro interdipendenti e assoggettabili al controllo, preventivo e successivo, dei dati e delle informazioni. L’economia aziendale è la disciplina preposta allo studio del subsistema operativo e presenta un suo contenuto proprio, seppur collegato a quello della ragioneria, preposta al controllo dell’organizzazione e della gestione: la prima richiede la determinazione qualitativa degli accadimenti aziendali, la seconda la misurazione quantitativa degli stessi.
La struttura del subsistema informativo si costruisce partendo dalla raccolta di dati grezzi, per esaurirsi con informazioni elaborate finalizzate al perseguimento del duplice obiettivo di decisione azione all’interno e di comunicazione all’esterno. I dati raccolti, all’interno e all’esterno, richiedono un certo tipo di trasformazione per poter essere qualificati come informazioni. Essi rappresentano gli elementi conoscitivi e si manifestano come rappresentazione di fenomeni economici predisposti all’attivazione. I dati possono essere raccolti con forme e modalità diverse, all’interno del sistema azienda e all’esterno. I dati grezzi raccolti vengono selezionati per dare origine ai dati elaborati, i quali, a loro volta, danno origine a informazioni grezze, le quali, anch’esse opportunatamente selezionate e trattate si trasformano in informazioni elaborate.
Lo stato dei subsistemi aziendali, viene, a sua volta, dalla particolare configurazione assunta dai fattori di vita e di sviluppo, che interagendo tra loro, definiscono il sistema aziendale. Tra le condizioni di equilibrio e i fattori di vita e di sviluppo si istaura un rapporto di causa ed effetto, di interdipendenza tra azione e reazione. Il sistema azienda viene ad essere la risultante dell’insieme coordinato dei fattori così sintetizzabili:
- fattore capitale, riguardante la ricchezza allocata nell’azienda e immessa dai proprietari, a titolo di capitale di rischio, e da terzi finanziatori, a titolo di capitale di credito. I capitali anzidetti vengono raccolti sui mercati monetari e finanziari dell’ambiente esterno;
- fattore lavoro, ossia le energie umane che collaborano all’interno del sistema aziendale e che vanno armonizzate nel contesto delle finalità da perseguire;
- fattore organizzativo, esprimente il grado di integrazione tra i due precedenti fattori e comprendente ad esempio lo studio della convenienza economica della costituzione d’azienda, la scelta giuridica, l’opportuna localizzazione, l’organizzazione del lavoro;
- fattore ambientale, rappresentato dai mercati di riferimento, dal progresso tecnologico, dall’innovazione finanziaria e dallo stato delle istituzioni.
Così, l’interagire dei fattori di vita e di sviluppo produce effetti sulle condizioni di equilibrio aziendale, consentendo il perseguimento di risultati integrati, i quali configurano lo stato di equilibrio generale. La riunione sistemica degli equilibri particolari, da cui discende l’equilibrio generale, può essere effettuata attraverso l’accostamento delle singole condizioni e l’individuazione di collegamenti tra di essi istaurabili. Si evince così l’esistenza di reciproche influenze tra il sistema delle condizioni di equilibrio e il sistema dei fattori di vita e sviluppo, che definiscono lo stato dei subsistemi aziendali nelle loro specifiche caratteristiche. Alla luce delle considerazioni effettuate, assume pieno significato la concezione sistemica dell’azienda e la teoria dell’equilibrio aziendale, nonché la qualificazione dell’equilibrio nell’essere dinamico, tendenziale e prospettico, collegato a previsioni future, variabili e assoggettabili a continue revisioni.
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